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Chiude anche la Cornetteria: "Queste regole impediscono di lavorare"

Il locale di via San Cataldo è purtroppo l'ennesima attività modenese che chiude a causa delle norme stringenti e degli aiuti mancanti. E che non aprirà più. Abbiamo intervistato i due proprietari, Giovanni e Sonia, per raccontarci il loro lockdown

Sono numerosi i locali e le attività commerciali che non hanno più riaperto a seguito delle restrizioni volute dal Governo nel periodo del lockdown, tra queste anche La Cornetteria di via San Cataldo. Abbiamo intervistato i proprietari, Giovanni e Sonia, per capire le motivazioni che li hanno portati a chiudere l'attività dopo sei anni dall'apertura.

Com'è nata La Cornetteria?

Nel 2014 sono stato licenziato da Coca-Cola e abbiamo deciso io e Sonia di metterci in proprio e aprire una Cornetteria a Modena investendo tutti i nostri risparmi. Abbiamo scelto di aprire in questa zona di Modena perché è un crocevia per chi esce dalle discoteche e desidera la famosa brioche calda di fine serata. La nostra concentrazione è sempre stata sulla qualità del prodotto, portando a Modena l'idea del cornetto riempito di crema al momento e trasformando il più comune bar in un luogo di aggregazione, e di notte prima del Covid arrivavamo a più di mille persone a serata.

Avete anche contribuito al benessere di questa zona, com'è cambiato il quartiere?

Prima del nostro arrivo qui non era insolito trovare spacciatori e prostitute, ma è normale perché non c'erano attività aperte anche di notte e scarseggiavano le illuminazioni. Da quando abbiamo aperto di notte a frequentare questo locale c'erano solo giovani e di giorno le famiglie, e in sei anni di attività non abbiamo mai avuto alcun problema, tranne quello dei furti notturni ripetuti. Se alla sera giri in questo quartiere e confronti a sei anni fa, sembra un posto completamente diverso, ma se chiudiamo noi è molto probabile che torni la situazione precedente. Sono le attività commerciali e i locali che rendono vivo e sicuro un quartiere.

Che cos'è successo alla vostra attivitià con il lockdown?

E' successo l'impensabile, ovvero le attività di eventi e le discoteche hanno chiuso, e poi hanno fatto chiudere anche noi. Sì abbiamo provato con le consegne a casa, ma come può un'attività seria che si basa sull'aggregazione vivere di qualche consegna a casa? In questi mesi di lockdown abbiamo continuato a pagare l'affitto di 2-3 mila euro e abbiamo continuato a pagare le bollette, e il Governo cosa ci dà in cambio? Con 600 euro non pago neanche una settimana di affitto. 

Il problema non è solo per il lockdown ma anche per le normative della seconda fase?

Assolutamente sì, perché con la chiusura delle discoteche e con il divieto di aggregazione, un locale come il nostro che in una serata poteva arrivare anche a raccogliere, centinaia di persone, ora al massimo ne può contenere una ventina tra l'interno e l'esterno. Non solo non ci si può portare avanti un'attività che guadagna 60 o 70 euro al giorno, ma soprattutto con questi controlliai il rischio che il guadagno di una settimana te lo prendano con anche solo una multa.

Che cosa farete ora?

Chiudiamo l'attività per sempre e ce ne andiamo dall'Italia perché in questo Paese fare impresa non è difficile, è impossibile. E la cosa che più mi spiace non è tanto noi, ma i nostri figli a cui avremmo voluto lasciare una bella attività.

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