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Annullamento dell'appalto per l'illuminazione pubblica, il Comune ricorre al Consiglio di Stato

Presentato l’appello alla decisione del Tar che aveva annullato l'appalto ad Hera Luce, il 20 aprile l’udienza. L’assessora Filippi risponde alle interrogazioni di Indipendenti e Pd

"L’affidamento a Hera Luce srl del servizio di gestione dell’illuminazione pubblica di Modena, compresi i progetti di qualificazione energetica sviluppati negli anni con “Modena pensa led” e “Modena full led”, è in continuità con l’affidamento originario attribuito a Meta spa nel 1997 per trent’anni, senza alcuna novazione né proroga, con la scadenza, infatti, che rimane fissata alla data del 31 dicembre 2027".

E' questa la linea dell'Amministrazione Comunale, illustrata dall’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi rispondendo oggi alle interrogazioni sull’annullamento da parte del Tar di Bologna, a seguito del ricorso di Edison Next Government srl e City Green Light srl, delle delibere del Consiglio comunale e degli atti conseguenti che nel 2014 e poi nel 2022 avevano dato il via libera agli specifici contratti di servizio, nell’ambito dell’affidamento generale.

Nel confermare che il Comune ha presentato appello al Consiglio di Stato, l’assessora ha ribadito, facendo riferimento ai pareri dei legali, come Hera luce srl sia succeduta nel rapporto di affidamento del servizio nella posizione originaria di Meta, dopo la fusione per incorporazione nel 2005 in Hera spa che, a sua volta, ha conferito nel 2017 il ramo d’azienda a Hera luce srl. “L’affidamento è sempre quello disposto dal Comune al momento della costituzione di Meta spa – ha spiegato Filippi – e non è stato ampliato né nell’oggetto né nella durata né nelle modalità”.

Dall'esponente della Giunta, quindi, è arrivata la conferma che la linea interpretativa circa l'appalto resta quella che il Comune ha sempre tenuto: Hera sarebbe una diretta "discendente" della municipalizzata Meta, motivo per il quale non si sarebbe resa necessaria una gara pubblica per l'affidamento dell'appalto. Una interpretazione che il Tar ha ritenuto errata, facendo riferimento ad una norma del 2012: secondo il tribunale amministrativo Hera è un'azienda privata quotata in borsa (seppur partecipata anche dal Comune) che nulla ha a che spartire con la vecchia municipalizzata e come tale avrebbe dovuto confrontarsi con tutti gli altri soggetti concorrenti sul libero mercato. L’udienza per la decisione nel merito del ricorso è fissata in giovedì 20 aprile.

Gli interventi in Consiglio Comunale

Le interrogazioni sono state presentate da Antonio Baldini (Gruppo indipendente per Modena) e da Antonio Carpentieri (Pd).

Il primo ha sottolineato come la delibera annullata dal Tar fosse stata approvata nell’aprile dello scorso anno con il voto della maggioranza e del Movimento 5 stelle e “l’astensione critica della minoranza di centro-destra”. Baldini, inoltre, chiedeva se invece del ricorso il Comune non intendesse “indire una proceduta ad evidenza pubblica per la gestione del servizio di illuminazione”.

Nel presentare l’interrogazione, Carpentieri si è soffermato, invece, sull’interesse dei cittadini modenesi alla gestione delle reti di illuminazione pubblica e ai progetti di riqualificazione energetica degli impianti.

L’assessora Filippi ha sottolineato l’importanza dei progetti “Modena pensa led” e “Modena full led” per “migliorare l’illuminazione pubblica, la sicurezza delle strade e qualificare la città dal punto di vista del risparmio energetico” e ha specificato che occorre “attendere il giudizio del Consiglio di Stato per poter porre in essere una qualunque procedura ad evidenza pubblica per la gestione del servizio”, mentre sono stati individuati entro lo scorso anno gli interventi di riqualificazione e “viene mantenuto in essere il servizio, così come gli investimenti previsti, in virtù del fatto che non sia stata annullata la convenzione del 1997”.

Nella replica Baldini ha ricordato le spese legali già sostenute dal Comune e ha sottolineato i principi di libertà e libera concorrenza richiamati dalla sentenza del Tar, facendo riferimento anche alla normativa del 2012 che impedirebbe l’affidamento diretto a società private come Hera luce srl: “Il parere legale sulla base del quale si è ugualmente proceduto – ha aggiunto – però non è stato esibito al Tar, un comportamento stigmatizzato dal giudice amministrativo”. Baldini ha espresso l’auspicio che ora si faccia piena chiarezza. Un auspicio condiviso anche da Carpentieri, il quale ha ricordato che il servizio di illuminazione pubblica è comunque garantito e ha rimarcato l’importanza dei miglioramenti tecnologici previsti per garantire più sicurezza e risparmio energetico.

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