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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia San Faustino

"Ok le white list, ma serve anche un controllo sociale del territorio"

Domenico Chiatto, segreteria provinciale Cisl: "Le regole decise dalla Regione e dallo Stato hanno una rilevanza straordinaria, ma di per sé non sono sufficienti"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

«Per garantire la legalità nella fase post terremoto non bastano solo le norme e l’azione dello Stato; è necessario un controllo sociale del territorio esercitato da sindacati, imprese ed enti locali». Lo afferma Domenico Chiatto, componente della segreteria provinciale Cisl con delega alla ricostruzione, intervenendo nel dibattito su “white list”, trasparenza degli appalti e contrasto ai rischi di infiltrazione della criminalità.

«Per noi della Cisl la riflessione sulla legalità, sia essa legata alla ricostruzione sia in termini più generali, deve essere l’occasione per discutere su cosa possono fare i lavoratori, le imprese e i cittadini – spiega Chiatto - Le regole decise dalla Regione e dallo Stato hanno una rilevanza straordinaria, ma di per sé non sono sufficienti. Non possiamo delegare la prevenzione dell’illegalità solo alle Prefetture, alle forze dell’ordine o alla magistratura, che pure stanno facendo un lavoro enorme: abdicheremmo al nostro ruolo di controllo sociale del territorio e rinunceremmo ad assumerci le nostre responsabilità di corpi intermedi della società che dialogano e collaborano con lo Stato».

Per il sindacalista Cisl un certo presidio del territorio è assicurato già oggi da organismi come i Ctp (Comitati tecnici paritetici, enti bilaterali costituiti da imprese e sindacati) e Rlst (rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza), che rappresentano veri e propri “termometri” su quanto avviene nei cantieri, in particolare sulla sicurezza del lavoro. «Lo scambio di dati, esperienze e informazioni tra organi dello Stato e parti sociali può davvero rappresentare un antidoto alle infiltrazioni – prosegue Chiatto - Gli accordi già stipulati, come il cosiddetto patto di legalità siglato nel 2012 con la Regione e tutte gli attori sociali, sono pezzi importanti di una rete di controllo sociale che, in supporto alla norma e all’attività investigativa, rafforza l’azione di contrasto messa in atto dalla comunità per impedire l’ingresso e radicamento della criminalità». In questo senso la Cisl sollecita l’immediato avvio dei tavoli concordati con la Provincia su agricoltura, ricostruzione, credito, fiscalità di vantaggio, welfare. Inoltre, il sindacato di palazzo Europa chiede di rilanciare l’osservatorio provinciale sugli appalti pubblici, potenziando le banche dati esistenti, creando archivi dei professionisti (tecnici, consulenti del lavoro ecc.) e delle imprese.

«Nessuno mette in  discussione l’operato delle Prefetture o del Girer – chiarisce Chiatto - ma riteniamo legittimo confrontarci sulle questioni che non sono coperte da segreto istruttorio per e che possono avere un riflesso sulla continuità produttiva di un’azienda. Molte imprese sono iscritte nelle “white list”, ma non è escluso che possano comunque rappresentare un rischio per il tessuto produttivo. Per questo occorre un controllo continuo e la verifica della storia lavorativa dell’azienda. A livello nazionale, invece, bisogna approvare la legge sulla qualificazione delle imprese, che si è persa in Parlamento, parificare i contributi dei lavoratori autonomi rispetto ai dipendenti e – conclude il segretario Cisl - vietare i subappalti nei lavori privati della ricostruzione».

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