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Tutela del territorio a San Cesario e Spilamberto: una mozione bocciata, l'altra perennemente rinviata

Due liste di San Cesario e Spilamberto chiedono chiarimenti sulle mozioni per la tutela del territorio. Una stata bocciata e l'altra perennemente rinviata senza alcun esito

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

La mozione per la revisione del Piano delle Attività Estrattive è stata presentata a metà novembre dalle liste civiche di San Cesario e Spilamberto. A San Cesario è stata discussa e bocciata dalla maggioranza che l’ha definita “prematura”, quando la stessa normativa di piano ne prevede la revisione entro il quinto anno dall’approvazione avvenuta nel 2009. Entro il 2014 i sindaci avrebbero dovuto sollecitare la Provincia per lo stralcio di almeno il 25% del fabbisogno di ghiaia pianificato, anche in ragione della persistente crisi dell’edilizia. A San Cesario nel 2014 non è stato estratto un solo metro cubo di ghiaia, ciò nonostante ci si ostina a voler mantenere ed autorizzare estrazioni sovrastimate, contribuendo così alla distruzione di un territorio già pesantemente martoriato. A cosa servirà l’estrazione di milioni di metri cubi di ghiaia? A chi gioverà? 
A Spilamberto la stessa mozione non riesce neppure ad ottenere risposta. Durante l’ultimo consiglio di Lunedì 9 febbraio, dopo tre rinvii la maggioranza ne ha addirittura invocato il ritiro per poterla discutere in commissione. Un iter al limite del ridicolo – oltre che inopportuno - dal momento che in tre mesi il tempo per inserirla in commissione c’è stato abbondantemente. È davvero insolito che gli ordini del giorno arrivino prima in consiglio poi “tornino indietro” in commissione per poi ritornare ancora in Consiglio. È evidente l’incapacità di confrontarsi e rispondere nel merito da parte dell’amministrazione di Spilamberto a fronte di una richiesta che non ci sembra neppure tanto impegnativa, dal momento che si andrebbe semplicemente a tradurre nei fatti le promesse della Provincia fatte cinque anni fa per voce dell’allora Assessore Caldana.
Spacciarsi per paladini dell’ambiente è davvero facile, a parole, ma quando si tratta di passare ai fatti concreti, c’è chi vota contro e chi non ne vuole neppure parlare.  
 

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